Sulle recenti dichiarazioni del Papa riguardo all’aborto si è ricamato parecchio, tanto nei blog quanto nella stampa nostrana, producendo diverse distorsioni delle sue parole. Di cosa ha realmente detto il pontefice si è occupato già il collega David Puente. Concentriamoci invece sulle affermazioni reali del Papa, riguardanti l’aborto e il nanismo, correlandole assieme.
Quando ero ragazzo, la maestra ci insegnava storia e ci diceva cosa facevano gli spartani quando nasceva un bambino con malformazioni: lo portavano sulla montagna e lo buttavano giù, per curare “la purezza della razza”. E noi rimanevamo sbalorditi: “Ma come, come si può fare questo, poveri bambini!”. Era un’atrocità. Oggi facciamo lo stesso. Voi vi siete domandati perché non si vedono tanti nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici – tanti, non tutti – è fare la domanda: “Viene male?” Lo dico con dolore. Nel secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi.
Vediamo meno nani per colpa dell’aborto?
Non è nostro interesse accertare se effettivamente si vedono meno nani in giro rispetto al passato, quanto verificare se effettivamente questo si dovrebbe davvero all’aborto. Anche se nelle parole del pontefice tale correlazione non viene affermata in maniera diretta, questa è quanto meno facilmente deducibile. E’ possibile effettivamente fare delle diagnosi prenatali di diverse forme di nanismo, come l’Acondroplasia. Dobbiamo però tenere conto delle tempistiche necessarie per una diagnosi certa, in relazione alle varie legislazioni. In genere una diagnosi sicura si può avere solo nel terzo trimestre, quando interrompere la gravidanza è impossibile. Succede anche all'estero, come possiamo leggere anche su Medical News Today, dove si spiega che “la diagnosi viene spesso effettuata solo dopo la nascita del bambino”. Per tanto, la correlazione tra aborto ed una diminuzione delle persone affette da nanismo ci appare quanto meno forzata.
Diverse forme di nanismo sono curabili
Oltre a questo forse non tutti sanno che diverse forme di nanismo oggi sono curabili, ragione per cui il Papa ne vedrebbe meno in giro. Abbiamo chiesto un parere anche a Gaetano Pezzicoli (Agorà Scienze Biomediche) il quale ci rassicura:
Le forme più comuni sono il nanismo ipofisario e quello tiroideo, che si curano somministrando l'ormone che manca. Le tecniche di ingegneria genetica permettono di ottenerne in grandi quantità ed in forma pura. Infatti i nani sono “spariti”.
Questione di purezza della razza?
Diverso è il discorso della sindrome di Down, che può venire diagnosticata con certezza in tempo per poter abortire. Tale sindrome comporta diversi problemi di salute che accompagnano il soggetto per tutta la vita, il 50% di loro ad esempio ha una cardiopatia congenita, oltre ad altri disturbi quali “problemi della tiroide, malattie del sangue, disturbi a carico della vista e/o dell’udito, deficit sensitivi e neurologici, malattie autoimmuni, tendenza a sviluppare sovrappeso e disturbi respiratori nel sonno”. Anche in questo caso quindi parlare di “purezza della razza” sarebbe un po’ eccessivo.
Nessun commento:
Posta un commento