L’economista Ross McKitrick definito come il “padre del riscaldamento globale”, non si capisce a che titolo, avrebbe rinnegato la sua creatura dimostrando che i dati sul clima sarebbero sovrastimati.
"Dai rapporti del Western Journal: l’economista Ross McKitrick e lo scienziato climatico John Christy hanno rilevato che le tendenze del riscaldamento osservate corrispondono all’estremità inferiore di ciò che Hansen ha fornito al Congresso durante un’audizione sul riscaldamento globale organizzata dall’allora deputato Al Gore".
Una paternità improbabile
Il problema è che McKitrick è noto per essere un negazionista del riscaldamento globale, andando ben al di là delle sue competenze, che non lo rendono certo esperto di climatologia, né tanto meno gli si può attribuire alcuna paternità. Il suo metodo per verificare l’esistenza o meno di un riscaldamento globale non ha nulla di scientifico. L’analisi fatta su RationalWiki è davvero esilarante: l’economista inserisce i dati che vuole in un computer e si ferma non appena ha ottenuto il risultato desiderato, dopo di che cerca pure di farseli pubblicare su riviste specializzate, non superando mai la peer review, ma non importa, basta lamentarsi contro i poteri forti che lo censurano e tutto passa. Sì esatto, non è mai riuscito a pubblicare niente sul riscaldamento globale in riviste scientifiche serie.
Chi è stato il primo teorico del riscaldamento globale?
Se proprio dobbiamo trovare un padre quello che avrebbe maggiori diritti alla patria podestà è molto probabilmente il chimico e Premio Nobel svedese Svante Arrhenius (1859 - 1927). Nel 1896 ipotizzò l’esistenza di una correlazione tra le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosferica e la temperatura. Arrhenius suggerì che se la concentrazione di CO2 fosse raddoppiata, questo avrebbe portato ad un aumento della temperatura di 5°C. In un secondo momento calcolò assieme a Thomas Chamberlin in che modo le attività umane avrebbero contribuito a riscaldare il pianeta, addizionando anidride carbonica all'atmosfera. Tale ricerca si rivelò predittiva quasi un secolo dopo, quando venne verificata nel 1987 da David Keeling. La predittività è una caratteristica importante nel Mondo della Scienza, chiediamoci se per caso i negazionisti hanno mai prodotto ipotesi aperte alla confutazione, che sono state poi verificate da altri ricercatori: la risposta è “no”.
La fonte originale non è attendibile
Il testo originale è stato tradotto da fonti non proprio avvezze al fact checking, Michelangelo Coltelli di Butac è già andato a ritroso nell’analisi dei copia-incolla che hanno generato anche l'illegittima paternità di McKitrick. Si arriva così ad un autore originale che si nasconde dietro lo pseudonimo di Baxter Dmitry già noto per l’assidua creazione di fake news. La parte riguardante James Hansen ex scienziato Nasa che testimoniò per Al Gore nel 1986 in merito al riscaldamento globale non ha mai - come affermato in questi post copia-incolla - ricusato il comportamento di Gore sostenendo addirittura che i dati fossero stati gonfiati.
"Secondo Hansen, Al Gore ha preso i dati forniti dello 'scenario peggiore' e lo ha intenzionalmente distorto, facendo rebranding come 'Global Warming', guadagnando decine di milioni di dollari nel corso del processo".
Il riscaldamento globale è stato ampiamente dimostrato
Quale sarebbe la fonte su cui si basano tali affermazioni? Non ci è dato saperlo. Del resto il cosiddetto “scenario peggiore” sono le proiezioni che Hansen stesso presentò e che vengono studiate tutt’oggi. Come al solito i negazionisti del riscaldamento globale si rivelano essere ciò che imputano agli altri, ovvero non proprio corretti e trasparenti nel loro operato. Gli studi in merito sono tanti e si corroborano tra loro, uno in particolare condotto dal climatologo inglese Ed Hawkins si è basato sull’analisi dei cambiamenti di temperatura nel Mondo dal 1850 ai nostri giorni, da cui si evince proprio negli ultimi decenni un aumento delle temperature difficile da non attribuire all’attività umana.
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