Mio cugino - che non posso nominare perché la Deontologia mi impone di proteggere le fonti - sostiene dopo aver letto un articolo della BBC del primo agosto, che Vladimir Putin avrebbe copiato il vaccino Sputnik V da uno dei team di ricerca occidentali, impegnati nello sviluppo di un vaccino anti-Covid basato su adenovirus, già nelle fasi più avanzate della sperimentazione (Phase II/III).
Il mio errore è stato quello di mostrare a mio cugino l’articolo che ho scritto per Open assieme a David Puente, dove analizzavamo lo stato confusionale dei NoVax all’indomani dell’annuncio del vaccino Russo, facendo presente anche tutte le ombre attorno alla faccenda.
- Quali sono le tre fasi della sperimentazione clinica? Quali vaccini sono arrivati alle fasi più avanzate della sperimentazione? Come funzionano?
- Perché non ha senso al momento parlare di vaccino obblicatorio?
- Tutti i vaccini anti-Covid classificati dall’OMS (scarica il Pdf)
Il 16 luglio 2020 il National Cyber Security Center (NCSC) del Regno Unito annunciava in un report che degli hacker collegati ai Servizi segreti russi avrebbero preso di mira le aziende impegnate nella sperimentazione dei vaccini contro il nuovo Coronavirus. Sono diverse le Agenzie di sicurezza che concordano, tra queste anche la National security agency (NSA), ovvero i Servizi segreti “informatici” degli Stati Uniti.
Al momento sappiamo che questi attacchi non hanno intaccato la nostra Ricerca. Non è dimostrato che i Russi abbiano carpito dati, ma non viene nemmeno escluso.
«Il National Cyber Security Center (NCSC) del Regno Unito ha affermato che gli hacker "quasi certamente" operavano come "parte dei servizi di intelligence russi" - spiega la BBC - Non specificava quali organizzazioni fossero state prese di mira o se fossero state rubate informazioni. Ma ha detto che la ricerca sui vaccini non è stata ostacolata dagli hacker».
Mio cugino ha così collegato i fili: attacchi informatici ad aziende produttrici di un vaccino anti-Covid che avrebbero permesso di carpire informazioni, senza ostacolarne l’attività di ricerca, precedono l’annuncio di Putin riguardo a un vaccino, frutto della collaborazione del Ministero della sanità col Gamaleya Institute. Nonostante il cosiddetto Sputnik V avesse superato solo la prima fase di sperimentazione, che coinvolge qualche decina di persone (76 in tutto in questo caso), viene presentato comunque come sicuro ed efficace, tanto che il Premier russo lo avrebbe somministrato a una delle sue figlie.
Quando trapelò l’accusa di attacchi hacker il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, negò ogni accusa. Io non posso far altro che credergli, così come voglio credere che il Presidente russo abbia somministrato un vaccino sperimentato su appena 76 volontari al Sangue del suo sangue. Probabilmente non lo ha fatto su se stesso perché sarebbe stato irresponsabile privare la Russia del suo leader massimo. Insomma, è la parola di Putin contro quella di mio cugino, non c'è sfida.
In assenza di prove non mi resta che cazziare mio cugino, perché lo spionaggio non può essere dimostrato per definizione, salvo rarissimi casi. Del resto sarebbe molto arrogante da parte nostra pensare che una potenza mondiale come la Russia non sia in grado di sperimentare il suo vaccino autonomamente, al netto dello spionaggio scientifico e industriale, che fanno tutti i Paesi.
Anche noi (tutti i Paesi che non avvelenano col polonio i personaggi scomodi) potremmo esserci copiati a vicenda. Il problema è quando si usano logiche di mercato - o di geopolitica - per un vaccino così importante. Non è come uno smartphone o una missione spaziale. Le fasi della sperimentazione non si possono saltare. Vedremo prossimamente se Mosca fa sul serio, o se si è trattato solo di una operazione di propaganda, di cui per altro abbiamo avuto già altri indizi durante la pandemia, anche da parte del Governo cinese.
«Attori stranieri e alcuni paesi terzi - spiega un documento della Commissione europea - in particolare Russia e Cina, si sono impegnati in operazioni di influenza mirate e campagne di disinformazione intorno alla COVID-19 nell'UE, nel suo vicinato e nel mondo, cercando di minare il dibattito democratico, esacerbare la polarizzazione sociale e migliorare la loro propria immagine nel contesto COVID-19»
«Comprendere la ricerca sui vaccini e altri dettagli sulla pandemia - continua la BBC - è diventato un obiettivo principale per le agenzie di intelligence di tutto il mondo e molti altri comprese le spie occidentali, probabilmente saranno attivi in questo spazio».
Mi auguro quindi - per i russi - che Putin il vaccino lo abbia copiato davvero… soprattutto che lo abbia copiato bene.
***
ATTENZIONE: il post che avete letto contiene alte dosi di ironia. Questo è un blog personale dove mi esprimo attraverso termini e modi che non mi sognerei mai di utilizzare nel lavoro, neanche sotto psicofarmaci. Se siete stronzi per qualche motivo desistete dalla lettura, tanto non ci capireste un cazzo.
A proposito, sapevate che su Telegram potete seguire le rassegne quotidiane dei miei articoli per Open, e altre collaborazioni? Ecco, adesso lo sapete.
Nessun commento:
Posta un commento